Le Magie di Omnia – il Musical

Il 20 Maggio NaonisCon ospiterà con grande piacere il cast di Le Magie di Omnia – il Musical, il primo musical fantasy italiano.
Saranno presenti in fiera l’intera giornata, deliziando il pubblico anche con un’esibizione sul palco del padiglione 4 alle ore 11.15.

Il Musical

Lo spettacolo andrà in scena dal 22 al 25 Maggio presso il Teatrò, il nuovo Teatro Polivalente di Abano Terme.

Le Magie di Omnia – il Musical, tratto dall’omonima trilogia, si apre su uno scenario apocalittico: un mondo dove regnavano democrazia e pace, viene sconvolto da una tiranna assetata di potere, l’Imperatrice della Luce, che diventa essa stessa la magia di Omnia, fonte dalla quale prima ogni omniano attingeva liberamente.
Gli Elfi, un tempo forze del bene, sono stati decimati, i Ribelli hanno le mani legate dal blocco della magia imposto dall’Imperatrice. Saranno gli outsiders (una ragazzina terrestre e una fata canterina) a ridare la scintilla di speranza alla resistenza.

È una storia carica di suspance, magia e azione scritta da Fabio Cicolani e prodotta dalla Dreaming Production (settore di produzione della Dreaming Academy) che vede come protagonisti gli studenti del triennio accademico professionale.
La regia sarà firmata da due grandi registi, Vittorio Attene e Bruna Laura Filippini e le coreografie di Alessio Guerra e Giulia Giacon, mentre la direzione musicale sarà affidata a Silvia Girotto, Michele Bargigia e Tiziano Contin.

L’Accademia

La Dreaming Academy è stata fondata a Padova nel 2012 con lo scopo di creare una scuola di musical, spettacolo e arti sceniche che prepari gli allievi per il mondo lavorativo dello spettacolo e garantisca un titolo di studio riconosciuto a livello nazionale ed internazionale (Diploma da Tecnico delle Arti Sceniche e Performative).
È un percorso di studi postdiploma della durata di 3 anni, durante il quale gli allievi studiano materie quali canto, danza, recitazione e materie teoriche affini.

Area Giappone: Kendo

Il 20 Maggio nella zona spettacoli dell’Area Giappone di NaonisCon sarà presente la maestra Mami Hamada che terrà due esibizioni dal titolo Via della spada – Kendo alle ore 10.30 e alle ore 15.00.

Il Kendo

Il Kendo è un’arte marziale giapponese tradizionale, evolutasi dalle tecniche di combattimento con la katana, anticamente utilizzate fra i samurai. Si può dire che questa disciplina sia un esempio del peso delle tradizioni storiche, religiose e culturali delle epoche passate, nella vita del Giappone moderno.
Il Kendo che si pratica tuttora nasce nel 1700. In questo periodo storico nelle scuole di scherma, nate dalla necessità dei samurai di radunare e addestrare eserciti sempre più numerosi, si cominciano a fare esperimenti inediti, fino ad ideare una nuova arma non violenta: lo shinai.

Lo shinai è composto da stecche di bambù assemblate con guaine di pelle e una cordicella. Essa dà la possibilità di avere un combattimento più dinamico che non reca danni all’avversario e, di conseguenza, protezioni più leggere.
Dal 2012 il Kendo è diventato materia obbligatoria nelle scuole medie giapponesi. È la volontà di coltivare i valori della tradizione e della religiosità insita nella via della spada (traduzione letterale della parola kendo), l’esigenza di conservare una propria identità culturale a fronte dei modelli occidentali introdotti nel Paese nell’epoca moderna, estranei ai propri valori.

Lo scopo del Kendoka è di addestrare la propria anima attraverso la disciplina e le regole del combattimento, non di usare le regole del combattimento e il mezzo della spada come strumento che sopprime l’avversario.

La Maestra

Mami Hamada nasce ad Osaka, in Giappone, ma vive a Udine dal 1991. Pratica Kendo dal 2004, attualmente è terzo Dan, e nel 2009 ho ottenuto il titolo di insegnante dalla Confederazione Italiana Kendo.
Il Dojo in cui insegna la maestra si chiama Shin Musashi Dojo (Udine) e fa parte della Confederazione Italiana Kendo.

Area Giappone: Cerimonia del Tè

Alle ore 11.30 e alle ore 14.00 nell’Area Giappone avrà luogo la Cerimonia del Tè (Cha no yu) con la maestra Makiko Wakita e poi avrete la possibilità di partecipare ad una lezione direttamente il 20 Maggio in fiera a NaonisCon!

La Maestra

Makiko Wakita è nata in Giappone, vicino alla città di Osaka, e già dal 1988 inizia a studiare cerimonia del tè dal maestro Kazuie Murayama, della scuola Omotesenke.
Dal 2000, dopo essersi trasferita in Italia da alcuni anni, decide di partecipare a varie manifestazioni culturali per diffondere nel nostro Paese la conoscenza di questa incantevole arte.
Dal 2009 la maestra Wakita tiene corsi di Cerimonia del Tè presso la sede del Centro Zen Vicenza.

La Cerimonia del Tè

La Cerimonia del Tè, Cha no yu (letteralmente acqua calda per il tè), è un rito sociale e spirituale praticato in Giappone. Può essere svolta secondo stili diversi ed in forme diverse: a seconda delle stagioni cambiano la collocazione e l’uso degli utensili.
Essa rappresenta al meglio la cultura giapponese, infatti è una delle arti tradizionali Zen più note.
Per la cerimonia si usa il matcha, tè verde polverizzato, che viene mescolato all’acqua calda con l’apposito frullino di bambù (chasen), creando così una sospensione, non un’infusione come succede con i classici tè.
Per questo motivo, e per il fatto che il matcha viene prodotto utilizzando i germogli terminali della pianta, la bevanda ha un effetto notevolmente eccitante. Esso infatti veniva e viene ancora utilizzato dai monaci zen per rimanere svegli durante le pratiche meditative (zazen).

L’esibizione

Dopo una breve spiegazione, la maestra dimostrerà una parte della cerimonia che consiste unicamente nella preparazione di una tazza di tè, della durata di circa 45 minuti.
La forma completa, invece, può durare anche quattro ore ed è accompagnata da un pasto in cui, vengono spesso serviti prima della tazza di tè i wagashi.
I wagashi sono dei dolci tradizionali giapponesi che vengono fatti a mano usando ingredienti naturali. Oltre al gusto dolce, che serve ad equilibrare il gusto del tè matcha che è amaro, viene stimolata anche la parte visiva ed estetica, “assaporando” questi dolci già alla vista. Nel Cha no yu, i wagashi, vengono serviti in base alla stagione.

Il Workshop

Vengono spiegate le procedure fondamentali per prendere e bere una tazza di tè matcha, che verrà servito dopo aver gustato un dolce wagashi. Possono partecipare al massimo otto persone alla volta e la durata è di circa mezz’ora per gruppo.

Invece, per chi volesse soltanto bere una tazza di tè matcha accompagnato al dolce wagashi, la degustazione dura solo 10 minuti.

Area Giappone: Shakuhachi

Il maestro Fiore De Mattia proporrà nella zona spettacoli dell’Area Giappone di NaonisCon due esibizioni dell’antico strumento shakuhachi: la prima si terrà alle ore 12.30 e la seconda alle ore 16.00.

La Storia

Il monaco giapponese Kakushin (1207-1298) viene considerato colui che introdusse in Giappone la musica zen per shakuhachi, il flauto dritto giapponese; da lui prese vita una tradizione di monaci itineranti (komusô), il cui unico oggetto in possesso era proprio lo shakuhachi.
Da questa tradizione emerse Kurosawa Kinko (1710-1771), un monaco fuke che raccolse e trasmise un notevole repertorio per shakuhachi, raggruppò trentasei brani legati alla tradizione zen, detti honkyoku, ognuno dei quali viene attribuito al fondatore di una particolare scuola dello strumento.
Gli honkyoku sono caratterizzati da un tempo estremamente lento ed è curioso che questi brani non fossero concepiti per essere apprezzati da un ampio pubblico, ma piuttosto, per aiutare il suonatore a raggiungere un particolare stato di meditazione.

Il Maestro

Fiore De Mattia, in arte Sei-Chiku, nasce nel 1960. È membro dell’Associazione francese La Voie Du Bambou, il cui scopo è insegnare e diffondere la conoscenza del flauto di bambù giapponese.
Nel 2009 inizia l’attività d’insegnamento in Italia, attraverso lezioni e corsi che organizza con cadenza trimestrale.
Sin dal 2003 inizia a studiare shakuhachi con il maestro Daniel Liefermann, fondatore de La Voie Du Bambou, per poi proseguire sotto la guida del maestro Teruhisa Fukuda, fondatore della scuola Kinko Hijri-Kai/Sainte École.
Nel 2012, inizia l’attività concertistica in Italia e Francia: il Suono del Buddismo Zen e, infine, nel 2013 consegue il titolo di Shihan (maestro) che gli conferisce il nome giapponese Sei Chiku (sacro bambù).
Durante le sue esibizioni a NaonisCon porterà, tra gli altri, brani tratti dal repertorio popolare giapponese.

Il fumetto racconta la Grande Guerra

Il 19 Maggio 2018 alle ore 18:45 presso l’Ex Convento S.Francesco a Pordenone (ingresso in Via S. Francesco) si svolgerà la conferenza dedicata al fumetto che racconta la Grande Guerra.

Il dramma, le vicissitudini e le persone, narrate con il fumetto.
L’evento sarà gratuito e siete tutti invitati a partecipare

Relatori: Paolo Cossi e Luca Salvagno. Modera: Vincenzo Bottecchia dell’Associazione Màcheri.

Paolo Cossi e Luca Salvagno propongono un viaggio di riflessione sugli avvenimenti legati alla Prima Guerra Mondiale, raccontando, attraverso parole ed immagini, il dramma e le dimensioni della sopravvivenza umana.

L’incontro si distingue in due momenti: il primo è una conferenza dal titolo Il fumetto racconta la Grande Guerra in cui i due autori di fama nazionale ed internazionale collaboreranno nella presentazione dei loro progetti, il secondo è costituito da ben due mostre allestite all’interno di NaonisCon il 20 maggio.

È possibile assistere ad un’anteprima delle due esposizioni durante la conferenza del 19 Maggio. Si ringrazia la Pro Loco Prade Cicona Zortea per aver messo a disposizione le tavole.

La mostra Il Fronte di Fronte

Realizzata da Hazard edizioni, racconta, in modo originale e da angolazioni differenti, gli avvenimenti salienti del conflitto incentrandosi sulla storia delle persone. È uno spunto di riflessione verso una Pace tra i popoli, dove il dialogo è l’unico modo per sconfiggere la sopraffazione.

Alla mostra sono esposte le pagine della graphic novel 1914, Io mi rifiuto! di Paolo Cossi, susseguita da una raccolta documentale e iconografica relativa a fatti, personaggi e luoghi della Grande Guerra, in particolare il Trentino e le Valli di Primiero e Vanoi. Illustrazioni, vignette satiriche, fumetti e manifesti dell’epoca, pubblicati dalle più importanti testate, scomodando grandi maestri come Antonio Rubino, Attilio Mussino, Umberto Brunelleschi, Giuseppe Mazzoni, Enrico Sacchetti e ancora Pratt, Battaglia, Toppi, Micheluzzi, Tacconi e Shulz.

Il progetto

Il Progetto Il Fronte di Fronte intende raccontare gli accadimenti della Grande Guerra attraverso lo strumento del fumetto e con uno sguardo a diverse formule comunicative. Ideato da Marco Felici, presidente del Consorzio Turistico Vanoi, e da Vincenzo Bottecchia, curatore e ideatore di Cicona Fumetto, ha ricevuto il riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli eventi legati alla Grande Guerra.

L’autore

Paolo Cossi nasce a Pordenone nel 1980. È un fumettista di fama internazionale, infatti è il primo autore a ricevere il premio Condorcet Aron per la democrazia, conferito dal parlamento della comunità francese del Belgio, e i suoi libri sono stati tradotti in svariate lingue e pubblicati in diversi Paesi europei e non.
È presidente dell’Associazione Màcheri che gestisce l’Archivio del fumetto d’Alta Quota Paolo Cossi ad Andreis, Pordenone.

La mostra Sanguanel De Refavaie ovvero Saverio nella terra di nessuno

Alla mostra è presentato il lavoro di Luca Salvagno, uscito a puntate sulle pagine del Messaggero dei ragazzi, e informazioni di carattere storico/giornalistico degli avvenimenti narrati.

Siamo sul confine italino/austriaco del Sud Tirolo tra il 1914 e il 1916, nelle Valli dei Vanoi e Lozen. Qui prendono vita le avventure di Saverio Gobber, ragazzo che ha vissuto la triste vicenda del primo conflitto mondiale sulla propria pelle.

Mescolando racconto e fantasia, narra la storia di alcune comunità poste sulle pendici di catene montuose e diventate “terra di nessuno”. Nella storia si incontrano non solo l’umanità reale e quotidiana ma fanno incursioni continue anche personaggi fantastici, legati alle tradizioni locali.

L’autore

Luca Salvagno nasce a Chioggia nel 1962. La passione per il fumetto lo porta ad esordire come colorista delle ultime tavole del maestro Jacovitti e, in seguito, a continuare il personaggio di Cocco Bill, realizzando sceneggiature e disegni.
Nel 1988 comincia a pubblicare fumetti e illustrazioni sul Messaggero dei Ragazzi edito a Padova e in seguito collabora con il Giornalino di Milano, passando da storie umoristiche a storie di avventura.
Ora è docente di discipline pittoriche al Liceo Artistico di Este.

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