Riapertura del Club InnerCircle

Da sabato 11 febbraio 2012 il CLUB INNER CIRCLE ha ripreso la sua attività sociale, dopo la brusca interruzione di dicembre, nella sede provvisoria di via Cavalleria n. 8 a Pordenone (laterale v.le Grigoletti, di fronte al Don Bosco).

Siamo vicini alla vecchia sede e ci incontriamo con il medesimo orario precedente:

  • Giovedì sera ore 21.00-00.30
  • Sabato pomeriggio ore 15.00-19.30

Gli spazi sono un po’ più stretti di prima, ma pari, se non superiore, è la voglia di divertirsi insieme.

Venite a trovarci PRESTO!

Chiusura della sede sociale di Villa Antonia

Ciao a tutti.
Si comunica che con oggi sabato 17 dicembre 2011, l’attività del Club Inner Circle – Panorama resta sospesa per qualche settimana, nell’attesa di reperire una nuova sede associativa o, comunque, di trovare una soluzione-ponte che non ci costringa a sospendere l’attività troppo a lungo.

Come sapete, dopo 15 anni in cui la storica sede del Club è stata quella di Villa Antonia, oggi siamo costretti a cambiare nuovamente sede (si spera per l’ultima volta).
Vi chiedo di consultate questo sito per sapere quando e dove riprenderemo l’attivita associativa.

Colgo, infine,  l’occasione per fare a tutti voi e alle vostre famiglie gli auguri di Natale.
A presto

La porchettata 2011

porchetta_simspson_01 Dopo alcuni mesi di rinvio, FINALMENTE arriva la “Porchettata del Club“!!!!

Sabato 24 settembre 2011 dalle ore 18.30 iscritti, simpatizzanti e amici (alla parola d’ordine “Porco Club”) sono attesi alla festicciola dell’InnerCircle a base di PORCHETTA…

Ci saranno anche altre specialità come il formaggio al pepe stagionato in barrique e vino rosso di qualità (cabernet franc e merlot), ma soprattutto la buona compagnia!

Vi aspettiamo numerosi per festeggiare!

Miniconvention a Treviso

Ecco altre info sulla convention “Viaggio nello specchio” organizzata dalla Loggia degli Irrealisti a Treviso che mi sono state mandate dal loro presidente:

Allora la convention e’ a tutti gli effetti una mini-convention, si inizia dalle 10.00 del mattino fino alle 20.00, avremo una mostra artistico/culturale: “Il Vampiro… tra leggenda e mito”, con una serie di stampe cercheremo di presentare i vampiri da vari punti di vista (cinema, libri, tv, ecc.), una esposizione di romanzi relativi ai vampiri, e per chi interessato avremo anche la presenza di un negozio specializzato in realizzazioni di accessori per costumi da vampiro (e non solo).

Dal punto di vista ludico avremo il torneo di “Vampiri the Masquerade” (quest’anno e’ il ventennale del sistema di gioco):

  • costo di 2 euro a partecipante
  • per gruppo ci saranno al massimo 4 giocatori
  • si premieranno il primo e il secondo miglior giocatore
  • ci si puo’ iscrivere come “gruppo” ma non c’e’ nessun premio per “gruppi”

Ci sarà poi un’esperienza “teatrale” e multimediale che noi chiamiamo “Oltre il Velo” o anche “il cubo” dove un gruppo di 2-3 persone alla volta sperimenteranno un modo “diverso” di fare gioco di ruolo.

Per concludere se avanza tempo o non ci fossero abbastanza iscritti al torneo di Vampiri sara’ possibile giocare una one-shot di D&D ambientata ovviamente nelle terre dominate da vampiri!

Al termine dei lavori ci si spostera’ alla location numero due (ora non ricordo l’indirizzo) sempre in centro a Treviso per una sfilata/gara di cosplay a tema vampirico che iniziera’ verso le 21.00 per continuare durante la sera.

Per chi volesse partecipare ai tornei ricordo che le iscrizioni si effettuano via mail. Io manderò la mail per l’iscrizione probabilmente domani, se qualcuno volesse aggiungersi mi faccia pure sapere che facciamo tutto un gruppo.

Naoniscon 2011 – Torneo di Dungeons&Dragons (Parte 6)

Buon primo maggio a tutti, anche se sfortunatamente quest’anno ci è stato rubato questo giorno di festa.
Mancano solo due settimane a Naoniscon 2011 e l’ormai consueto appuntamento con la pubblicazione dei background continua giungendo al suo ultimo atto.
Siamo lieti di presentare l’ultimo degli sfortunati costretti a divenire eroi, speriamo che tutti i personaggi siano stati di vostro gradimento e abbiate trovato piacevoli queste sei settimane assieme.
Ricordo ancora una volta che le pre-iscrizioni sono aperte, basta contattarci all’indirizzo club.innercircle@gmail.com.
La prossima settimana ci saranno le ultime comunicazioni di servizio.

Stay tuned!

Corvo Bianco, Profeta dei Perduti

“Arrancare: il lento, faticoso, deprimente, ma determinato procedere di un uomo che non ha più niente nella vita, tranne l’impulso di dover, semplicemente, continuare la lotta.”

Geoffrey Chaucer (Film: Il Destino di un Cavaliere) −

Inizialmente erano riservati e schivi. Quasi timidi. Poi hanno cominciato a diventare curiosi. Poi audaci. E poi improvvisamente erano dappertutto: dietro ogni porta, ogni albero, ogni roccia, tutti desiderosi di raccontare la loro storia, di farsi sentire ancora una volta, di parlare con qualcuno. Qualcuno di vivo.

Corvo Bianco non ha sempre potuto vedere i fantasmi; un tempo non si chiamava nemmeno così. Ma tutto è cambiato dal giorno della tragedia. Quando era più piccolo Corvo Bianco si chiamava Varek e viveva con la sua tribù in una grotta nelle viscere del Monte Cavo. Era un orco come tanti altri e se non fosse stato notato da Arrak Tre-Occhi, lo sciamano della tribù, per diventare suo allievo avrebbe probabilmente vissuto una vita da guerriero razziatore come tutti i suoi compagni.

Aveva a malapena otto inverni alle spalle quando Arrak gli chiese di andare sulle pendici del Monte Cavo a raccogliere delle piante per un rituale. Era la prima volta che gli veniva permesso di uscire da solo dalla caverna in cui aveva vissuto tutta la vita, e Varek accettò con entusiasmo. Mentre stava per uscire un imponente terremoto scosse il monte fin nelle fondamenta, aprendo immense crepe nel terreno, facendo crollare chilometri di gallerie sotterranee e seppellendo la sua intera tribù sotto tonnellate di roccia. Varek si salvò per miracolo e nei giorni successivi vagò senza meta sulle pendici del Monte Cavo finché una notte non incontrò di nuovo Arrak e la sua vita cambiò ancora una volta.

Lo sciamano era morto, ma il suo spirito era rimasto su questo mondo e con esso tutta la sua saggezza. Quando lo spettro si accorse che il suo giovane allievo era sopravvissuto e che poteva vederlo, Arrak lo indicò come un Prescelto: gli diede il nome di Corvo Bianco, ad indicare che sarebbe stato unico anche in mezzo ai suoi simili e passò gli anni successivi a tramandargli tutte le sue conoscenze e ad istruirlo sul mondo esterno. Ben presto ad Arrak si aggiunsero gli spiriti degli altri orchi  morti nella tragedia del terremoto che cominciarono a seguire il novello spiritista, fornendogli informazioni, consigli ed occasionalmente potere quando si trovava in difficoltà. Quando Corvo Bianco si sentì infine pronto decise che di abbandonare il Monte Cavo per andare incontro al proprio destino.

Nei suoi vagabondaggi incontrò una infinità di altri spiriti, tutti accomunati da un unico spasmodico desiderio, ossia parlare con qualcuno. Che fosse per lasciare un messaggio, un avvertimento o un ultimo addio, la cosa che turbava i morti di ogni razza e paese era l’incapacità di poter comunicare ai loro cari ciò che sapevano poiché, come Corvo Bianco presto scoprì, agli spettri veniva donata una limitata capacità di preveggenza che riusciva solo ad aumentare la loro frustrazione. Fu allora che l’orco credette di aver infine trovato il proprio posto nel mondo: avrebbe impiegato questo suo dono per aiutare il prossimo, vivo o morto che fosse, ed avrebbe usato le informazioni degli spettri per evitare che tragedie come quella che aveva colpito la sua tribù si ripetessero. Ma i suoi buoni propositi si infransero contro l’unico ostacolo di cui nessuno gli aveva mai parlato: il razzismo.

Corvo Bianco si accorse ben presto che la gente non desiderava affatto il suo aiuto. Non appena la gente si accorgeva della sua razza egli era costretto a fuggire o a nascondersi come un ladro. E anche nei rari casi in cui qualcuno accettava di prestargli orecchio le sue parole cadevano nel vuoto mentre veniva guardato con disprezzo dalle persone che cercava di aiutare e additato come pazzo e blasfemo. Non passò molto tempo che Corvo Bianco vide nella sua condizione non più un dono, ma la peggiore delle maledizioni: egli era vivo, eppure era esattamente come gli spettri che lo seguivano, desideroso di aiutare il prossimo ma senza qualcuno che volesse ascoltarlo.

Preso dallo sconforto, lo sciamano abbandonò la sua missione e si ritirò dallo sguardo intollerante del mondo. Oggi Corvo Bianco vaga di villaggio in villaggio, sordo alle richieste di aiuto degli spettri che continuano a seguirlo implorando il suo aiuto. Il suo cuore è in bilico tra il desiderio di salvare più persone possibili per dare un senso al dono che gli è stato fatto e la paura di essere ferito ancora una volta dal mondo che cerca di proteggere. Per adesso l’unica cosa che può fare è andare avanti, perché lui è Corvo Bianco, solo anche in mezzo ai suoi simili.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi